Glossario

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Green Deal europeo

Scritto da: Filippo Damiani

 

Cos’è il Green Deal europeo

I cambiamenti climatici hanno un impatto sempre più forte sugli ecosistemi e sulla biodiversità del nostro pianeta. Il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ha sottolineato come un aumento della temperatura media di 2°C rispetto ai livelli preindustriali causerebbe drammatiche ripercussioni sul mondo, come testimoniato dai frequenti e sempre più devastanti eventi atmosferici degli ultimi anni. Attualmente siamo a 1,5°C oltre i livelli preindustriali sopracitati (Commissione Europea, 2020).

Con Green Deal europeo si intende il programma volto a rendere sostenibile l’economia dell’Unione Europea. Lo scopo principale consiste nel fronteggiare la minaccia dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale (Green Deal europeo - Adoperarsi per essere il primo continente a impatto zero sul clima, 2020).

Nel dicembre del 2019 la Commissione Europea promuove una comunicazione in cui viene presentato il Green Deal europeo, dichiarando come la transizione climatica dovrà essere giusta e inclusiva, mettendo al primo posto le persone. Di fondamentale importanza, affinché le politiche possano funzionare, saranno la partecipazione attiva dei cittadini e la fiducia nel progetto; Istituzioni, società civile, industria e organi consultivi dell’UE dovranno pertanto collaborare. L’Unione Europea è convinta di poter trasformare la sua economia e la sua società, ripensando le politiche per l’approvvigionamento di energia pulita in tutti i settori dell’economia (Commissione Europea, 2019a).

I principali obiettivi fissati dall’UE includono:

  • Il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050;
  • La protezione di vite umane, animali e piante riducendo l’inquinamento;
  • L’aiuto alle imprese nel diventare leader mondiali nel campo delle tecnologie e dei prodotti puliti.

Inoltre, tutti i cittadini dovranno essere coinvolti nel processo, senza lasciare nessuno indietro (Azioni intraprese dall’UE, 2020).

Tutti i settori economici saranno indispensabili per raggiungere gli obiettivi, in particolare le iniziative chiave includono:

  • Investire in tecnologie rispettose dell’ambiente;
  • Sostenere l’industria dell’innovazione;
  • Introdurre forme di trasporto privato e pubblico più pulite, più economiche e più sane;
  • Decarbonizzare il settore energetico;
  • Garantire una maggiore efficienza energetica degli edifici;
  • Collaborare con i partner internazionali per migliorare gli standard ambientali mondiali.

L’UE fornirà, inoltre, sostegno finanziario e assistenza tecnica per aiutare le aree più colpite dal passaggio all’economia verde. Verranno impiegati almeno 100 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 (Green Deal europeo - Adoperarsi per essere il primo continente a impatto zero sul clima, 2020).

 

Legge europea sul clima

Le competenze in materia di cambiamenti climatici appartengono all’Unione Europea, come affermato negli articoli da 191 a 193 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Pertanto, a inizio marzo 2020, la Commissione Europea ha firmato la proposta di regolamento volto a istituire il quadro per il conseguimento della neutralità climatica, che prende il nome di Legge europea sul clima). In particolare, è stato modificato il regolamento 2018/1999 per consentire all’Unione di poter adottare iniziative nel presente e nel futuro volte all’attuazione del Green Deal europeo. Tra le azioni proposte si annoverano il patto europeo per il clima, la strategia industriale per affrontare la sfida sia della trasformazione verde che quella digitale, un piano d’azione per favorire l’economia circolare e una strategia in materia di finanza sostenibile. Vengono altresì predisposte attività di monitoraggio: le informazioni ricevute dagli Stati Membri potranno essere integrate da osservazioni atmosferiche sistematiche effettuate sul terreno o mediante telerilevamento (Commissione Europea, 2020).

 

Azioni chiave (periodo 2020-2021 e Fondo d’Innovazione)

Il già citato documento riguardante la Comunicazione sul Green Deal europeo, contiene un allegato in cui viene proposta una tabella di marcia e un calendario indicativo entro cui implementare le azioni in materia di clima per il biennio 2020-2021. Nella Tabella 1, sono riportate le principali tappe.

 

Tabella 1. Tabella di marcia del Green Deal europeo per gli anni 2020-2021

Scadenza

Azione

Estate 2020

Piano globale per portare l’UE a ridurre del 50% - 55% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030

Valutazione dei piani nazionali per l’energia e il clima

Strategia in materia di sostanze chimiche per la sostenibilità

Ottobre 2020

Legislazione sulle batterie a sostegno del piano d’azione strategico sulle batterie e dell’economia circolare

Fine 2020

Strategia per l’energia eolica offshore

Proposta a sostegno dei processi siderurgici a zero emissioni di carbonio entro il 2030

Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente

Giugno 2021

Regolamento sull’uso del suolo, direttiva sull’efficienza energetica, direttive sulle energie rinnovabili, norme relative ai livelli di prestazione di autovetture e furgoni per quanto riguarda le emissioni di CO2.

Proposta di revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia

Fine 2021

Strategia “Dal produttore al consumatore” per promuovere l’economia circolare

Piano d’azione per l’inquinamento zero di aria, acqua e suolo

Senza scadenza

Iniziative per esaminare e confrontare le pratiche dei bilanci verdi degli Stati Membri e dell’UE

Rafforzamento della diplomazia del Green Deal dell’UE in cooperazione con gli Stati Membri

Iniziative per migliorare la gestione ed aumentare la capacità delle ferrovie e delle vie navigabili interne

Fonte: Commissione Europea (2019b).

 

Tra le risorse finanziarie che verranno messe a disposizione vi è il cosiddetto “Innovation Fund”, il quale prevede massicci investimenti per lo sviluppo di tecnologie innovative per le energie rinnovabili e la cattura e lo stoccaggio del carbonio. La cifra destinata a questo fondo è di circa 10 miliardi di euro, oltre ai circa 2 miliardi di euro stanziati dal progetto NER300, i cui obiettivi sono i medesimi (Innovation Fund, 2020).

 

Principali piani d’intervento

Per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, l’Unione Europea mette in campo una serie di iniziative volte a tutelare l’ambiente e a promuovere l’economia verde. Vediamo le principali aree di intervento.

 

Energia pulita

La produzione e l’utilizzo di energia rappresentano oltre il 75% delle emissioni di gas ad effetto serra dell’UE. Inoltre, nel 2017, il consumo finale lordo di energia dell’UE proviene da fonti rinnovabili per un 17,5% del totale. Gli obiettivi principali saranno: dare priorità all’efficienza energetica e sviluppare un settore dell’energia basato in larga misura sulle fonti rinnovabili; assicurare un approvvigionamento energetico dell’UE a prezzi accessibili; garantire un mercato dell’energia pienamente integrato, interconnesso e digitalizzato. Nel 2023 gli Stati Membri aggiorneranno i loro piani nazionali per l’energia e il clima, in modo tale da rispecchiare l’ambizione europea (Azioni intraprese dall’UE, 2020).

 

Industria sostenibile

Dal 1970 al 2017, l’estrazione globale annuale di materie prime è triplicata ed è in costante aumento. Oltre il 90% della perdita di biodiversità e dello stress idrico è dovuto all’estrazione e alla trasformazione di risorse. L’industria UE rappresenta il 20% del totale delle emissioni UE, e soltanto il 12% dei materiali che utilizza proviene dal riciclaggio. Verrà quindi sostenuta una politica di “prodotti sostenibili”, affrontando anche il gravoso problema delle false etichetti verdi. Gli sforzi si concentreranno soprattutto nei settori ad alta intensità di risorse, fra cui i prodotti tessili, l’edilizia, i prodotti elettronici e la plastica. L’obiettivo è rendere tutti gli imballaggi riutilizzabili o riciclabili entro il 2030 (Azioni intraprese dall’UE, 2020).

 

Mobilità sostenibile

I trasporti rappresentano il 25% delle emissioni di gas ad effetto serra nell’Unione, e continuano a crescere. In particolare, il trasporto su strada è responsabile per il 71,7% del totale. L’obiettivo è quello di incrementare l’offerta di carburanti alternativi sostenibili per i trasporti. Oggi i veicoli alimentati con combustibili alternativi sono poco meno di un milione. Nel 2025 si stima che saranno circa 13 milioni, i quali potranno usufruire di un milione di punti di ricarica pubblici nell’UE. Inoltre, la conversione al digitale contribuirà a rendere i trasporti più efficienti e puliti, attraverso la mobilità automatizzata e sistemi di gestione del traffico intelligenti (Azioni intraprese dall’UE, 2020).

 

Economia circolare

I dati dipingono un quadro drammatico: meno dell’1% dei prodotti tessili viene riciclato, nei prossimi vent’anni la presenza di plastica nei mari supererà quella dei pesci, nel 2017 i rifiuti pro-capite di imballaggio ammontavano a 173 kg, i rifiuti urbani arrivano a mezza tonnellata all’anno. Gli interventi dell’UE per affrontare questa emergenza hanno diversi obiettivi: progettare prodotti elettronici più durevoli e riparabili, eliminare progressivamente i prodotti monouso, avviare un modello UE per la raccolta differenziata e l’etichettatura dei prodotti (Azioni intraprese dall’UE, 2020).

 

Presente e futuro

Senza un’azione sui cambiamenti climatici, in un futuro vicino l’UE sarà testimone di 400 mila morti premature all’anno a causa dell’inquinamento atmosferico, 90 mila decessi all’anno in conseguenza delle ondate di caldo, più di 600 mila ulteriori domande di asilo all’anno, 40% delle acque disponibili in meno nelle regioni dell’Europa meridionale, 190 miliardi di euro di perdite annue, 50 milioni di persone che rischiano di dover abbandonare le proprie case a causa delle inondazioni fluviali ogni anno, un aumento del 20% dei prezzi alimentari nel 2050 (Azioni intraprese dall’UE, 2020).

A livello globale un milione di specie è a rischio di estinzione, un danno incalcolabile considerando che la natura è da sola responsabile della metà del PIL mondiale, ovvero 40 mila miliardi di euro (EU Biodiversity Strategy for 2030, 2020). Come recentemente dichiarato dalla Presidentessa della Commissione Europea, Usrula von der Leyen: “il costo della transizione sarà ingente, ma il costo dell’inazione sarà maggiore”.

Tuttavia, l’UE ha già conseguito dei risultati importanti nella lotta ai cambiamenti climatici. Infatti, tra il 1990 e il 2018 le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite del 23% a fronte di una crescita dell’economia del 61%. Le etichette energetiche aiutano i consumatori a scegliere prodotti più efficienti, per cui le famiglie europee risparmiano già circa 150 euro all’anno. Inoltre, l’UE si sta impegnando a promuovere la diplomazia e la cooperazione tra Stati per promuovere l’azione per il clima. I prossimi obiettivi includono collaborazioni con l’Africa e il dialogo con i paesi del G20, responsabili dell’80% delle emissioni di gas a effetto serra. L’UE è l’unica grande economia del mondo ad aver istituito un quadro legislativo in tutti i settori dell’economia per ridurre le emissioni, in linea con l’accordo di Parigi. (Azioni intraprese dall’UE, 2020). Il nostro continente ha tutte le carte in regola per essere il leader mondiale della transizione climatica, dando vita a una crescita tecnologica e a soluzioni innovative che, in un clima di cooperazione internazionale, potranno essere poi implementate e migliorate anche da grandi attori quali Stati Uniti e Cina.

 

Green Deal Europeo e Covid-19

L’emergenza sanitaria che ha colpito l’intera Europa (così come il resto del mondo) sta già producendo e produrrà inevitabili crisi economiche in tutti gli Stati Membri. La pandemia di Covid-19 rischia quindi di distrarre gli investimenti programmati al fine di affrontare la transizione climatica per stimolare una più rapida ripresa economica. Tuttavia, alcune considerazioni meritano di essere fatte. In primo luogo, diversi studi confermano l’esistenza di una relazione tra inquinamento e diffusione del virus, per cui è opportuno intervenire a protezione dell’ambiente anche a scopo preventivo verso eventuali nuove ondate. In secondo luogo, la transizione climatica offrirà l’opportunità di creare migliaia di nuovi posti di lavoro a sostegno dell’innovazione tecnologica e digitale necessaria per attuare il Green Deal europeo (Elkerbout et al., 2020). Da ultimo, già molti Paesi europei quali Svezia, Paesi Bassi, Italia, Spagna, Austria, Danimarca, Finlandia, Portogallo, Lettonia e Lussemburgo hanno esplicitamente richiesto di lanciare con forza l’idea del “Green recovery plan”, proprio per evitare che la pandemia possa indebolire il progetto del Green Deal europeo (Ten EU countries urge bloc to pursue 'green' coronavirus recovery, 2020).

Citando Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Europea, “La crisi del coronavirus ha dimostrato quanto siamo tutti vulnerabili e quanto sia importante ristabilire l'equilibrio tra attività umana e natura. Al centro del Green Deal vi è proprio un nuovo e migliore equilibrio tra natura, sistemi alimentari e biodiversità; per proteggere la salute e il benessere dei nostri cittadini e allo stesso tempo aumentare la competitività e la resilienza dell'UE. Queste strategie sono una parte cruciale della grande transizione che stiamo intraprendendo.” (From Farm to Fork, 2020).

 

Riferimenti bibliografici

  • Azioni intraprese dall'UE (2020). link.
  • Commissione Europea (2019a), Comunicazione della commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Il Green Deal Europeo, Bruxelles, Commissione Europea.
  • Commissione Europea (2019b), Allegato della Comunicazione della commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Il Green Deal Europeo, Bruxelles, Commissione Europea.
  • Commissione Europea (2020), Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (UE) 2018/1999 (Legge europea sul clima), Bruxelles, Commissione Europea.
  • Elkerbout M., C. Egenhofer, J. Nuñez Ferrer, M. Cătuţi, I. Kustova e V. Rizos (2020), The European Green Deal after Corona: Implications for EU climate policy, Policy insights – Thinking ahead for Europe, 2020-06.
  • EU Biodiversity Strategy for 2030 (2020). link.
  • From Farm to Fork (2020). link.
  • Green Deal Europeo - Adoperarsi per essere il primo continente a impatto zero sul clima (2020). link.
  • Innovation Fund (2020). link.
  • Ten EU countries urge bloc to pursue 'green' coronavirus recovery (2020). link.

 

Suggerimenti di lettura 

  • Azioni intraprese dall'UE (2020). link.
  • EU Biodiversity Strategy for 2030 (2020). link.
  • From Farm to Fork (2020). link.
  • Green Deal Europeo - Adoperarsi per essere il primo continente a impatto zero sul clima (2020). link.
  • Innovation Fund (2020). link.
  • Mihiel A.C.D.S. (2020), “A new green deal for climate challenges and urban regeneration”, TECHNE-Journal of Technology for Architecture and Environment, 321-326.
  • Siddi M. (2020), “The European Green Deal. Assessing its current state and future implementation”, FIIA Working Paper, May, 114.
  • Ten EU countries urge bloc to pursue 'green' coronavirus recovery (2020). link.
Filippo Damiani
Laureato in “Languages for the communication in international enterprises and organisations” nel 2018 presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, sta attualmente svolgendo un programma di doppio dottorato presso l’Università di Modena e Reggio Emilia (Dipartimento di Economia e Fondazione Marco Biagi) in “Lavoro, Sviluppo e Innovazione” e presso la Universidad Pablo de Olavide di Siviglia in “Scienze sociali”. Le sue aree di interesse sono le politiche europee di sviluppo regionale, con particolare attenzione all’innovazione e alle disuguaglianze di genere.

Progetto realizzato da

Fondazione Ermanno Gorrieri per gli studi sociali

Con il contributo di

Fondazione Cassa di Risparmio di Modena